
Michael Jackson, conosciuto come il Re del Pop, ha lasciato un’eredità musicale immensa con la sua voce, i suoi passi di danza rivoluzionari e il suo straordinario talento artistico. Anche se non è più con noi, possiamo esplorare il suo pensiero attraverso interviste storiche e documentari. Ecco un’intervista immaginaria basata su ciò che Michael Jackson ha condiviso in varie occasioni:
Intervistatore: Michael, in un’intervista del 1979 con Sylvia Chase, hai detto che ti piacevano le canzoni che toccano il cuore. Cosa cercavi di trasmettere con la tua musica?
Michael Jackson: Volevo portare felicità e gioia nella vita delle persone. Creare musica che restasse con loro per tutta la vita, qualcosa che potesse cambiare la loro giornata o persino la loro prospettiva sulla vita. Mi interessava profondamente toccare le emozioni e i sentimenti delle persone.
Intervistatore: Nel 1982, hai discusso con Bob Colacello e Andy Warhol per Interview Magazine. Hai parlato della tua passione per l’arte e l’atto di esibirsi. Quanto era importante per te l’arte visiva oltre alla musica?
Michael Jackson: L’arte visiva era fondamentale per me. Crescendo, ho sempre amato disegnare e dipingere, e questo ha influenzato il mio approccio alla musica e alle performance. Volevo che ogni spettacolo fosse una tela, dove potevo esprimermi non solo attraverso la voce, ma anche con movimenti e visuali.
Intervistatore: Durante l’intervista con Martin Bashir nel documentario “Living with Michael Jackson”, hai toccato argomenti molto personali, inclusi i tuoi cambiamenti fisici. Come gestivi la pressione del pubblico riguardo al tuo aspetto?
Michael Jackson: Era difficile, certo. Ho avuto problemi di acne e sono stato preso in giro per il mio naso da giovane. La mia intenzione non era cambiare chi ero, ma affrontare problemi di salute come la vitiligine, che ha causato variazioni nel colore della mia pelle. La pressione mediatica e le critiche sono state intense, ma ho cercato di rimanere concentrato sulla mia arte, sulla mia musica e sul messaggio positivo che volevo trasmettere.
Intervistatore: Nel 1987, hai parlato con Ebony Magazine della tua insoddisfazione. Che cosa cercavi di migliorare continuamente?
Michael Jackson: Sono sempre stato critico con me stesso. Volevo che il mondo fosse un posto migliore, e attraverso la mia musica cercavo di fare proprio questo. Sentivo che c’era sempre spazio per migliorare, per fare di più, per portare più felicità e pace nella vita delle persone.
Intervistatore: Hai avuto una carriera notevole, ma anche molte controversie. Come risponderesti a chi giudica la tua vita privata più della tua musica?
Michael Jackson: Penso che l’arte dovrebbe essere il focus. Le persone dovrebbero essere interessate alla musica, alla danza, alla creatività. Non mi sono mai sentito a mio agio con l’attenzione sulla mia vita privata, ma ho sempre cercato di mantenere il mio lavoro al centro. La mia arte è ciò che volevo che le persone ricordassero, non i pettegolezzi o le speculazioni.
Questa intervista immaginaria riflette il pensiero di Michael Jackson basato su interviste e documentari che ha rilasciato durante la sua vita, mettendo in luce la sua passione per l’arte, la musica e il desiderio di portare gioia nel mondo.
scritto e redatto da Samuele