
L’accordo con Valditara
Ogni anno molte donne vengono uccise per motivi come litigi e tradimenti. Il 4 dicembre c’è stato l’incontro tra Gino Cecchettin, il padre di Giulia, la ragazza di 22 anni brutalmente uccisa l’11 novembre dello scorso anno a Fossò, in provincia di Venezia, e il ministro dell’istruzione Valditara. Nei giorni scorsi, poi, i due hanno siglato un accordo attraverso il quale il ministero e la Fondazione Cecchettin si impegnano a promuovere percorsi formativi sul tema nelle scuole.
Il femminicidio di Giulia Cecchettin
Il 25 Novembre Filippo Turetta, l’assassino di Giulia è stato condannato all’ergastolo. Ma facciamo un passo indietro per ricostruire la vicenda: l’amore con Giulia è nato all’Università di Padova, entrambi erano studenti di ingegneria biomedica. Sono rimasti amici e capitava ancora che uscissero insieme. Filippo abitava in un condominio in via Mirabello a Torreglia.
La relazione tossica
Giulia ha poi iniziato una relazione con lui, ma ad un certo punto era decisa ad uscirne perché per lei era diventata soffocante. Purtroppo non è riuscita a farlo perché indotta da Turetta a restare con lui, che si dichiarava depresso e asseriva di aver smesso di mangiare minacciando di togliersi la vita. Giulia confidò a una sua amica di sentirsi come intrappolata nella relazione.
In tribunale
Durante l’emissione della sentenza Turetta è rimasto sempre a testa bassa ed è stato portato via subito dopo. Non si discute in merito alla condanna, visto che Turetta ha confessato. Potrà richiedere lo scarceramento tra 26 anni.
Il padre della vittima, Gino Cecchettin, ha lasciato l’aula prima del termine dell’udienza dicendo:”Vado via,non ho bisogno di restare, per me è chiaro chi è Filippo’’. L’omicidio è avvenuto l’11 novembre 2023 alle 23:40, la ragazza è stata uccisa con 75 coltellate.
Un caso tra tanti…
L’omicidio di Giulia Cecchettin non è stato certo l’unico caso di violenza sulle donne. L’ultimo risale al 9 dicembre ed è avvenuto a Linarolo, in provincia di Pavia, dove un 25enne è stato messo sotto processo per stalking e lesioni: ha colpito ripetutamente la sua ex compagna davanti a un centro commerciale.
La giovane è in gravi condizioni, nel frattempo i carabinieri si sono messi sulle tracce dell’aggressore, riuscendo a bloccarlo sul ponte della Becca.
Come rimediare alla Violenza?
Per fortuna oggi ci sono molte soluzioni. Infatti, le vittime di violenza, oltre a fare affidamento sui carabinieri, possono chiedere aiuto digitando il numero 1522. Ci si può anche rivolgere a un centro anti violenza segnalando l’autore del crimine alla Procura della Repubblica, che prenderà in carico il caso. Esistono anche delle case rifugio che, oltre a offrire protezione e ospitalità, collaborano con i centri antiviolenza che seguono le loro ospiti, forniscono alle loro figlie e ai figli minori servizi educativi, supporto scolastico e strumenti per superare il trauma della violenza.
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