Intervista al Dirigente

La settimana scorsa abbiamo inviato al nostro Dirigente scolastico, Prof. Paolo Mauriello, delle domande per conoscerlo meglio. Queste sono le sue risposte. Buona lettura!

Da quanti anni è dirigente?

Da 4 anni.

Come si trova in questo IC?

Molto bene.

Cosa pensa dei professori di questo istituto?

Sono bravi e competenti, naturalmente con alcune dovute eccezioni. 

Com’è gestire questo istituto?

Faticoso.

Perché ha scelto di svolgere questa professione?  

Per una sfida personale.

Quando era piccolo, avrebbe mai pensato di fare questo mestiere?

No, assolutamente. 

Cosa dobbiamo fare noi studenti per non deluderla?  

Studiare e rispettare i vostri docenti che lavorano tanto PER VOI.

Il suo lavoro da Dirigente le dà più soddisfazioni o più preoccupazioni?

Mi dà tante preoccupazioni e tante soddisfazioni. 

Cosa pensa dei progetti pomeridiani che sono stati attivati nella nostra scuola? 

Credo che sono un ottimo strumento di crescita per tutta la comunità scolastica.

Praticava qualche sport da ragazzo?

Calcio.

In che consiste il suo lavoro?

In tante cose da fare contemporaneamente – bisogna imparare a fare multitasking. 

Quali erano le sue materie preferite?

Lingue straniere e matematica. 

Cosa bisogna fare per diventare preside?

Praticamente bisogna vincere un concorso ma invero è necessario prepararsi per affrontare le difficoltà della vita – questo è il concorso più utile e difficile. 

Cosa insegnava prima di diventare dirigente?

Lingua straniera – Spagnolo.

Cosa prova quando dei ragazzi vengono mandati da lei per cattiva condotta?

Delusione – sono deluso perché la scuola non ha colpito nel segno, non ha raggiunto il target e comunque penso che i ragazzi abbiano bisogno di capire che a scuola bisogna comportarsi da studenti.

Quali sono i progetti futuri per la scuola?

Finora siamo riusciti ad ottenere ottimi risultati, siamo persino diventati una scuola virtuosa riconosciuta dal Ministero con il progetto Generazioni Connesse, ma deve essere fatto molto altro, bisogna puntare in alto, bisogna diventare una scuola di eccellenza in tutti i settori – questo è il mio progetto futuro per la scuola. 

Come le piace passare il tempo libero?

Non ho molto tempo libero, ma quel poco che ho, voglio passarlo con le persone cui voglio tanto bene.

Quando aveva la nostra età cosa pensava della scuola?

Mi divertivo molto quando stavo a scuola con gli amici e imparavo tante cose nuove, ricordo ancora oggi alcuni professori che hanno lasciato il segno (insegnato) nella mia vita, certo non nascondo che a volte mi annoiavo.

Che lavoro avrebbe fatto se non avesse insegnato?

Il mediatore culturale o l’interprete conferenziere.

C’è stato un insegnante che ha lasciato un segno importante nel suo percorso  scolastico? 

Sì, il prof. di matematica alla scuola media mi ha insegnato molto della vita, ma forse, se prendo come punto di riferimento le attività intraprese successivamente, chi più ha inciso è stato il prof. di Inglese al biennio del Liceo Scientifico.

Qual è il libro che ama di più? * 

“1984” di George Orwell, ma anche la Bibbia ha inciso molto sulla mia vita personale.

Quale obiettivo si prefigge di raggiungere con il suo lavoro?

Come dicevo prima, costruire una scuola eccellente.

Ringraziamo il Dirigente per averci risposto e per aver dedicato del tempo prezioso all’intervista. La Redazione

Pubblicato online da: Francesco e Mia

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